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Maddalena PETTERLE TANDURA ed Emma TANDURA
Maddalena PETTERLE di Vittorio Veneto (quartiere di Meschio che faceva parte del vecchio comune di Ceneda bassa) fu una ragazza moderna di 100 anni fa. Aveva frequentato la quinta elementare.
Era figlia di Maria SPAGNOL e Andrea PETTERLE, gestori dell’osteria che si chiamava (e si chiama), “Alle Colonne” per via di due colonne che oltre a reggere il solaio soprastante rompevano architettonicamente l’inconsueta profondità del locale.Maddalena in giovinezza lavorava alla mescita del vino nell’osteria di famiglia. L'Osteria “Alle Colonne” era già prima della Grande Guerra un luogo di ritrovo sociale, allegria e cultura per la città di Vittorio.
“La padroncina”, come la chiamavano molti per la sua attività lavorativa di imprenditrice di famiglia, colpì l’attenzione del soldato Alessandro TANDURA. Quando erano già fidanzati Alessandro fu mandato come primo paracadutista al mondo in azione di guerra nel 1918, con lo scopo di attività di spionaggio oltre il Piave, nei territori di Vittorio Veneto. Maddalena, attiva in città, lo aiutò affrontando i rischi nella sua attività informativa per l’Esercito Italiano.
Terminata la guerra, ad Alessandro viene concessa la Medaglia d’Oro al Valor Militare, mentre a Maddalena e alla sorella di Alessandro, Emma, venne concessa quella d’Argento. Maddalena voleva essere - come tante ragazze del suo tempo e del nostro - “protagonista della sua stessa esistenza” come spesso ha ricordato e scritto il nipote Alessandro VALENTI che ha mantenuto viva la memoria di famiglia. Maddalena per tutta la vita , ricorderà le sue attività con il marito, che morì nel 1938 a Mogadiscio. Per 31 anni prendendosi cura dei figli (Luigino, Dellavittoria, e Carla che morirà presto di malattia), attese il ritorno della salma rimanendo sempre attiva a livello sociale.
Maddalena, tanto quanto il marito, era convinta di quanto fosse indispensabile dare un contributo alla storia e raccontare ciò che stava succedendo. Obiettivo la libertà. Alessandro, nel 1918, ebbe il compito di acquisire notizie riguardanti i soldati austriaci, per poi comunicarle, a mezzo di piccioni viaggiatori, al comando dell’armata, in modo che questa potesse valutarle in funzione di possibili azioni.
Maddalena, insieme alla sorella di Alessandro, Emma, iniziarono la loro opera di supporto come informatrici, individuando i numeri di feld post delle unità austriache. Questi numeri identificavano le unità che si trovavano dalla controparte. D'altra parte, come in molte altre abitazioni di Vittorio, anche a casa di Maddalena si erano accampati alcuni ufficiali austriaci a cui Maddalena sistemava la stanza.
Un giorno, scorse sul loro tavolo una grande carta topografica dispiegata, sulla quale era segnata una linea che, partendo da Vittorio e costeggiando il lago Morto e il lago di Santa Croce, giungeva sino a Ponte nelle Alpi. Immaginando cosa potesse essere – poiché in quel periodo gli Austriaci stavano realizzando una teleferica tra Vittorio e Follina - Maddalena si annotò le località dove sarebbero stati realizzati i piloni della teleferica. Il tutto fu recapitato al marito TANDURA che compilò un messaggio in due copie e lo affidò a due piccioni diversi. Una famiglia al Valore: prima nel lavoro, poi nella vita affettiva e infine anche in quella sociale e della memoria di una epoca. Maddalena si spense nel 1983 a 88 anni.
Un particolare in chiusura: il 4 novembre 1968, il Presidente della Repubblica Giuseppe SARAGAT, le fu vicino nella cerimonia che si tenne a Vittorio Veneto in occasione del 50° anniversario della Vittoria, quando lei ricoprì il ruolo di madrina del Monumento in bronzo eseguito dallo scultore Augusto MURER in Piazza del Popolo. Nel momento dello svelamento dell'inaugurazione della lapide dedicata a tutti i caduti, SARAGAT, prendendole le mani, le disse: “Lei, signora TANDURA, li rappresenta tutti e so che tra pochi giorni le ceneri di suo marito riposeranno a Vittorio Veneto per esserle di conforto”.
Nel Comune di Vittorio Veneto c'è questo ricordo in loro memoria