il Tricolore-UNIMRI - Unione Nazionale Insigniti Ordine al Merito della Repubblica Italiana

IL TRICOLORE - LA NOSTRA BANDIERA

  
    

Inno di Mameli e le Frecce Tricolori
 
                                                      
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Pubblicato il regolamento che disciplina l'uso delle bandiere.

Le regole per l'esposizione del Tricolore (Dpr 7.4.2000, n.121).    

Tricolore e bandiera dell'UE a norma di legge.

Con un regolamento, emanato ai sensi della legge n. 22 del 1998, e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 16 maggio 2000, sono definiti tempi, modalità e spazi di esposizione del vessillo ufficiale della Repubblica italiana. Nessuna differenza formale, precisa il testo, tra il simbolo italiano e la bandiera azzurra dell'Unione europea: le nuove regole, infatti, si applicano anche alla bandiera della Ue. Con un imperativo, però, per quanto concerne i tempi: nelle cerimonie ufficiali deve per prima essere alzata la bandiera italiana - che sarà anche l'ultima ad essere ammainata - e solo dopo quella europea. Definite anche le giornate festive durante le quali è doveroso innalzare, nei luoghi istituzionali, il simbolico drappo: la Festa della Repubblica, per esempio, e quella Tricolore; ma anche la Festa del patrono d'Italia e delle Nazioni Unite.

Ribadita la regola di tenere a mezz'asta la bandiera in segno di lutto.
 

Il Tricolore
  • La bandiera degli italiani. Le origini, la storia

Esporlo non è un optional. Le "istruzioni per l'uso" sono leggi dello Stato: Legge 5 febbraio 1998, n. 22 "Disposizioni generali sull'uso della bandiera della Repubblica italiana e di quella dell'Unione europea". Decreto del Presidente della Repubblica 7 aprile 2000. N.121 "Regolamento recante disciplina dell'uso delle bandiere della Repubblica italiana e dell'Unione europea da parte delle amministrazioni dello Stato e degli enti pubblici". Decreto Del Presidente Del Consiglio Dei Ministri 14 aprile 2006 "Disposizioni generali in materia di cerimoniale e di precedenza tra le cariche pubbliche".

  • All'alzabandiera… "Fratelli d'Italia".

Flag etiquette

Fonte: ZNAMIEROWSKY, ALFRED, The World Encyclopedia of Flags (Lorenz Books, 1999)

Non esistono convenzioni internazionali sull'uso della bandiera (flag etiquette), ma le disposizioni adottate da un gran numero di paesi hanno tali analogie da poter ipotizzare delle linee di comportamento comunemente accettate.

In generale si identificano due diversi ambiti di esposizioni di bandiere: a livello nazionale o in occasione di eventi internazionali.

In ambedue i casi è norma generalmente seguita che bandiere nazionali esposte in gruppo debbano aver stessa dimensione, essere issate ciascuna su un proprio pennone o su funi separate se fissate su yardarm. La pratica di fissare due o più bandiere alla stessa fune é considerata generalmente scorretta.

La maggior parte dei paesi seguono le seguenti regole per l'esposizione della propria bandiera nazionale.

La bandiera viene esposta dall'alba al tramonto, ma non in caso di tempo inclemente. L'esposizione notturna ne è consentita purché ben illuminata.
 

La bandiera viene alzata vivacemente ed abbassata con solennità.

La bandiera viene sempre usata in modo dignitoso. Non deve mai toccare il suolo né l'acqua.

Non deve mai essere portata sostenuta piatta o orizzontalmente, ma sempre in alto e libera di sventolare naturalmente. Mai usata come copertura di tavoli o sedute o come qualsiasi tipo di drappeggio. Mai usata come involucro per qualsiasi oggetto da contenere, trasportare o spedire.
 

La bandiera nazionale non può mai essere esposta in posizione inferiore ad altre rispetto alle quali deve bensì occupare la posizione privilegiata. Tutte debbono essere issate su un proprio pennone e tutti della stessa altezza. Le bandiere devono avere tutte la stessa dimensione o almeno la stessa larghezza ed essere issate tutte alla stessa altezza. Le altre bandiere nazionali devono susseguirsi in ordine alfabetico come istituito dal linguaggio locale.

Quando le bandiere sono due esposte accoppiate, quella nazionale occupa la posizione di sinistra rispetto all'osservatore. Lo stesso deve risultare anche qualora si usasse incrociare le aste.

In una esposizione di tre bandiere in linea, quella nazionale occupa la posizione centrale.

Presso sedi di organizzazioni internazionali e in occasioni di conferenze o altri eventi, anche sportivi, internazionali, è consuetudine che le bandiere si susseguano secondo l'ordine alfabetico locale oppure di quello dell'Inglese.

I termini giusti su pennoni e bandiere (glossario essenziale)

Colori e regole

Il presidente Azeglio Ciampi nel 2004 volle una Commissione per fissare in modo univoco i colori della bandiera Italiana. La Commissione fissò, in base alla scala Pantone tessile, le tonalità:

  • verde felce 17-6153,
  • bianco acceso 11-0601,
  • rosso scarlatto 18-1662.

La bandiera deve apparire in buono stato, va alzata all'alba e ammainata al tramonto, va esposta in posizione d'onore negli edifici pubblici e nelle scuole. La sequenza dei colori è (da sinistra) il verde, il bianco e il rosso; il verde va legato all'asta e se la bandiera è posta in modo frontale il verde deve essere alla sinistra di chi guarda.

Le dimensioni ordinarie delle bandiere devono essere: per esterno cm 300x200 oppure cm 450x300 (asta da balcone 4 m, asta da terra 8 m), per interno cm 150x100 (asta da interno 250 cm).
 

Costituzione italiana, articolo 12

"La bandiera della repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”. 4 novembre 2001: il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi celebra il 140° anniversario dell'unità nazionale a San Martino della Battaglia, con le seguenti parole: "Adoperiamoci perché in ogni famiglia, in ogni casa, ci sia un tricolore a testimoniare i sentimenti che ci uniscono fin dai giorni del glorioso Risorgimento. Il tricolore non è una semplice insegna di Stato, è un vessillo di libertà conquistata da un popolo che si riconosce unito, che trova la sua identità nei principi di fratellanza, di eguaglianza, di giustizia. Nei valori della propria storia e civiltà.


La Bandiera Italiana
Bandiera

Nome: Tricolore

Professione: bandiera nazionale italiana

Data di nascita: 14 novembre 1794

Luogo di nascita: Bologna che diventerà capitale della Repubblica Cispadana
Il Senato di Bologna, con un documento datato 28 ottobre 1796, delibera: "Bandiera coi colori Nazionali - Richiesto quali siano i colori Nazionali per formarne una bandiera, si è risposto il Verde il Bianco ed il Rosso”.
Esperienze: 1797 impiegato presso il Parlamento della Repubblica Cispadana.
1797-1814: adottato dal Regno Italico.

1831: emblema della Giovine Italia di Giuseppe Mazzini.

1834: adottato dalle truppe che tentarono di invadere la Savoia.

1848, marzo: durante le Cinque Giornate di Milano il re di Sardegna Carlo Alberto assicura al Governo provvisorio lombardo che le sue truppe, pronte a venire in aiuto per la prima guerra d'indipendenza, avrebbero marciato sotto le insegne del Tricolore.

1848: adottato dalle milizie borboniche e papali inviate in soccorso dei Lombardi, da Venezia e dal Governo insurrezionale della Sicilia.
12 febbraio 1849: adottato dalla Repubblica Romana.

14 marzo 1861: proclamato il Regno d'Italia. La bandiera continua ad essere, per consuetudine il Tricolore.

24 settembre 1923: il Regio Decreto n. 2072, lo adotta come bandiera nazionale.
2 giugno 1946: nasce la Repubblica Italiana.

1947: il Tricolore è introdotto nella Costituzione repubblicana.

Significato dei Colori
Verde (1794: Zamboni - De Rolandis / Colore della speranza di un'Italia libera e unita) (TCX 17-6153)

Bianco (1794: Zamboni - De Rolandis / Colore di Bologna) (TCX 11-0601)
Rosso (1794: Zamboni - De Rolandis / Colore di Bologna) (TCX 18-1662)

Perché Tricolore

La bandiera italiana è una variante della bandiera della rivoluzione francese, nella quale fu sostituito l'azzurro con il verde che, secondo il simbolismo massonico, significava la natura ed i diritti naturali (uguaglianza e libertà). In realtà i primi a ideare la bandiera italiana sono stati due patrioti e studenti dell'Università di Bologna, Luigi Zamboni, natio del capoluogo emiliano, e Giambattista De Rolandis, originario di Castell'Alfero (Asti), che nell'autunno del 1794 unirono il bianco e il rosso delle rispettive città al verde, colore della speranza. Si erano prefissi di organizzare una rivoluzione per ridare al Comune di Bologna l'antica indipendenza perduta con la sudditanza agli Stati della Chiesa. La sommossa, nella notte del 13 dicembre, fallì e i due studenti furono scoperti e catturati dalla polizia pontificia, insieme ad altri cittadini. Avviato il processo, il 19 agosto 1795, Luigi Zamboni fu trovato morto nella cella denominata "Inferno" dove era rinchiuso insieme con due criminali, che lo avrebbero strangolato per ordine espresso della polizia. L'altro studente Giovanni Battista De Rolandis fu condannato a morte ed impiccato il 23 aprile 1796. Napoleone la adottò il 15 maggio 1796 per le Legioni lombarde e italiane. Il 28 ottobre dello stesso anno, il senato riunito a Bologna decreta che sia creata una Bandiera coi colori Nazionali Verde Bianco e Rosso a bande verticali, la quale divenne per i patrioti, simbolo di speranza per un migliore avvenire: con questo valore fu adottato dalla Repubblica Cispadana il 7 gennaio 1797, qualche mese dopo da Bergamo e Brescia e poi dalla Repubblica Cisalpina. In quell’epoca le sue bande erano disposte talvolta verticalmente all'asta con quella verde in primo luogo, talvolta orizzontalmente con la verde in alto; a cominciare dal 1° maggio 1798 soltanto verticalmente, con asta tricolorata a spirale, terminante con punta bianca. Nella metà del 1802 la forma diviene quadrata, con tre quadrati degli stessi colori racchiusi l'uno nell'altro; questo cambiamento fu voluto dal Melzi (vice presidente della Repubblica Italiana) per cancellare ogni vincolo rivoluzionario legato alla bandiera. Abolito alla caduta del Regno Italico, il tricolore fu ripreso, nella sua variante rettangolare, dai patrioti dei moti del 1821 e del 1831. Mazzini la scelse come bandiera per la sua Giovine Italia, e fu subito adottata anche dalle truppe garibaldine. Durante i moti del '48/'49, sventola in tutti gli Stati italiani nei quali sorsero governi costituzionali: Regno di Napoli, Sicilia, Stato Pontificio, Granducato di Toscana, Ducato di Parma, Ducato di Modena, Milano, Venezia e Piemonte. In quest'ultimo caso alla bandiera fu aggiunto nel centro lo stemma sabaudo (uno scudo con croce bianca su sfondo rosso, orlato d’azzurro). La variante sabauda divenne bandiera del Regno d'Italia fino al referendum istituzionale del 2 giugno 1946, quando l'Italia divenne Repubblica e lo scudo dei Savoia fu tolto.
 

evoluzione_della_bandiera


Come si piega la bandiera italiana

Anche per piegare la bandiera ci sono delle indicazioni da seguire. Quando si vuole piegare la bandiera subito viene in mente il metodo all’americana (prima a metà e poi a triangoli, chiudendo con le stelle) ma la nostra bandiera ha una sua procedura da seguire dovuta anche al fatto che ha bande verticali. In sintesi si deve prima piegare in tre parti seguendo le fasce dei colori e poi in quadrati facendo in modo che il verde in esterno chiuda il tutto.

La bandiera va piegata lungo le linee verticali che separano i colori Dopo la piegatura deve essere visibile solo la parte bianca da un lato e dall'altro quella verde La bandiera va richiusa in modo che sia visibile solo il colore verde.

Come_si_piega_la_Bandiera

 

02_I_Simboli_della_Repubblica_Italiana